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martedì 1 ottobre 2013

Chiesa parrocchiale Santa Croce


La Chiesa Madre di Vinchiaturo, intitolata alla Santa Croce che si festeggia il 14 Settembre, è posta su di un'altura che sovrasta tutto il centro abitato.

La Chiesa, molto antica, come testimoniano i numerosi elementi decorativi e strutturali riesumati durante le varie operazioni di restauro, è una mirabile creazione dell'arte scultorea romanica e della semplicità e linearità delle forme.


Anticamente, la facciata era rivolta dalla parte opposta, poiché il paese era arroccato in quella direzione; fino a quando l'abitato si sviluppò in pianura, intorno alle arterie stradali che lo attraversavano e di conseguenza la facciata fu costruita rivolta verso il nuovo centro abitato.

L'edificio attuale, che fu ricostruito nel 1840 dopo vari terremoti, è diviso in tre navate e misura 23 metri di lunghezza e 14 di larghezza.

La facciata, in stile neoclassico, fu realizzata da maestranze locali che ben si distinguevano nella lavorazione della pietra.

Imponente è la torre campanaria a quattro piani, di cui il piano terra a pianta quadrata, appartenente alla preesistente chiesa romanica e gli altri ottagonali.

Sempre all'esterno, di rilievo è il Crocifisso, databile del XIII secolo, collocato su di un muro perimetrale dell'antica area cimiteriale.


All'interno della Chiesa, che è a tre navate con archi a tutto sesto e paraste ioniche, sono da ammirare:

- l'altare maggiore, che presenta una varietà di marmi pregiati;

- un immenso organo ligneo del 1775 sostitutivo di uno più antico ed infine una elegante arca sepolcrale del XIX secolo, in pregiato marmo di duplice tonalità, che accoglie le spoglie mortali di Luigi Iacampo e la moglie Anna Teresa Guglielmi;

- un'antica vasca lustrale;

- lo splendido coro ligneo del 1760, composto in regione absidale, il quale ospita 13 pannelli raffiguranti Cristo e gli Apostoli, dell'artista oratinese Ciriaco Brunetti.


L'importanza di tale opera è data dal fatto che si tratta di una delle testimonianze più importanti e meglio conservate della produzione sacra del pittore. L'esistenza di almeno tre foglietti preparatori collegati a questo ciclo fa ritenere che vi sia stato un certo travaglio nella sua preparazione.

I modi pittorici sgranati e la gamma cromatica brillante sono caratteristiche proprie dello stile del Brunetti.



È abbastanza interessante l'uso della tavola come supporto per garantire una maggiore durevolezza dei dipinti nell'uso liturgico del coro, nel quale funzionano ancora oggi come dossali, anche dopo la sostituzione dell'impianto ligneo settecentesco con uno databile dopo il terremoto del 1805.


La Chiesa Madre fa parte della Parrocchia della Santa Croce di Vinchiaturo.


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