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martedì 1 ottobre 2013

Gioco tradizionale de "La Pezza de Casce"

Di Antonio Nicotera

A Carnevale, a Vinchiaturo, in Piazza Municipio, con la tradizionale gara a squadre de "La Pezza de Casce" che un gruppo di volenterosi appassionati ha voluto riesumare dal dimenticatoio delle antiche tradizioni carnevalesche del paese.

Un antico percorso che si articola su salite e discese fino a ritornare sui propri passi davanti a "lo castello di Vinchiaturo" meglio conosciuto come casa Jacampo dove, su un antica basola di pietra locale, il vincitore sempre a forza di lanci dovrà collocare la "pezza de casce" pronunciando la fatidica frase:

"A la `n `tutta!", o meglio "E' tutta qui !".

Ma il gioco popolare in che consiste?

Si gioca a due squadre di numero illimitato di partecipanti e a turno, a forza di bicipiti, la pezza, forma di circa trenta chili di parmigiano, viene lanciata sul percorso prestabilito ormai da secoli.

Una volta che la Pezza è stata lanciata dal giocatore verso un punto scelto dal caposquadra, dovrà essere ben visibile dal pubblico e dagli avversari; in caso contrario, viene proclamata "J'è ceca!", o meglio è cieca, cioè non si vede e così il tiro viene dichiarato nullo per la compagine a cui il tiratore appartiene.

Per motivi di svantaggio comunque è possibile usufruire delle "bòtte", una sorta di carta jolly che dà la possibilità di decrementare lo svantaggio acquisito.

Tali tiri, "le bòtte", vanno usufruiti dopo gli scassi della partenza, i passi carrai dei marciapiedi in pietra davanti all'asilo come stabilito dalle antiche regole tramandate dai vecchi giocatori.

Intanto si sentono urla dei partecipanti e del numeroso pubblico di appassionati: "Luàteve ca' passa le casce!" e poi ancora urla, contestazioni scherzose e duetti ciarlieri tramati ad arte per rendere più piccante il gioco.

Non mancano tirate di casacca, schiaffi e pacche rumorose artatamente castrone dai più veterani con parole pesanti e minacce appartenenti all'antico canovaccio della tradizione carnevalesca vinchiaturese, e non manca chi condisce con fresca zizzania il piatto del divertimento.

Al calar del sole, il gruppo si fa sempre più rumoroso ed impaziente verso il traguardo, dove sulla pietra antica, la pezza, tra giramenti di testa e numerose escoriazioni sarà deposta vittoriosamente con la stentorea frase "A la `n `tutta!" per poi essere gustata e divisa tra gli stanchi ma felici vincitori, mentre uno stanca folata di bora porto lontano fumi di odorosi camini ed una voce "Luàteve cà passa le casce!!!".

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